CIAO,
PADRE
ANTONIO
Il 7 agosto 2015 padre
Antonio Capitanio è deceduto. Nato nel
1933 a Capriate S. Gervasio (BG), membro
della comunità dei padri dehoniani a
Palagano, venne nominato parroco di
Boccassuolo nel 1973, incarico che
mantenne per oltre 20 anni quando fu
chiamato a Milano in seguito alla nomina
di Procuratore Generale delle missioni
dei padri dehoniani. Attualmente era
parroco a Castiglione dei Pepoli (BO). Nel 1985 fondò, assieme a parrocchiani
di Boccassuolo, Palagano e dintorni,
l’associazione S.C.I.L.L.A. alla quale
restò sempre legato profondamente. A
maggio di quest’anno era presente
all’Assemblea Generale ed ha potuto
festeggiare con tutti i soci e
sostenitori il trentennale di
fondazione. All’assemblea erano presenti
anche Sr. Carmen Pini e Suor Tertesa
Fontana missionarie in Benin e
Madagascar negli anni in cui
l’associazione ha iniziato ad operare.
Ciao padre
Antonio e grazie di tutto quello che hai
fatto e che ci hai insegnato. Dopo una
vita che hai dedicato instancabilmente e
completamente al lavoro e ad aiutare gli
altri ci piace pensare che ora puoi un
po’ riposare e custodirci da lassù.
Lettera di un ragazzo del '60
(Letta durante la cerimonia funebre a Castiglione dei Pepoli l'11 agosto 2015)
Quello che dirò nella semplice veste di portavoce vuole essere un piccolissimo ringraziamento e rappresentare un sentimento di riconoscenza della comunità Castiglionese e particolarmente dei giovani che hanno vissuto e conosciuto la vita parrocchiale quando P. Antonio ne è stato un coraggioso promotore.Infatti all’inizio degli anni ’60 un giovane “prete” di “Bergamo” arrivò nella parrocchia di Castiglione occupandosi da subito dei ragazzi che frequentavano “l’oratorio”, ma qui non si chiamava neppure così.In quegli anni le contrapposizioni ideologiche “paesane” erano ancora molto forti e molti ragazzi non frequentavano o non potevano frequentare la Parrocchia.
Padre Antonio, per tutti Antonio, sotto la guida di un parroco, per quei tempi particolarmente illuminato “Padre Carlo” riuscì a coinvolgere tutti i ragazzi ed anche quelli che abitualmente non frequentavano la chiesa.
Chi nel tempo ha avuto la possibilità di conoscere p. Antonio si è sicuramente fatto una propria opinione sulla sua persona. Ognuna, forse, completamente diversa dalle altre, magari legata al solo fatto di averlo conosciuto semplicemente come padre Antonio piuttosto che nella veste di Cappellano o di Parroco o di Missionario. Di una cosa però sono certo, che tutti quelli che lo hanno frequentato concorderebbero sul fatto che sia stata una gran brava persona. Una persona leale, aperta, solare, anche se a volte tanto tenace e irremovibile nelle proprie idee da sembrare quasi un cocciuto testardo, ma uno dei grandi pregi delle brave persone è indubbiamente l’imperfezione, perché solo chi è imperfetto può essere vicino alla gente per meglio capirla e consigliarla.
Ed è forse per questo che per noi, un folto gruppo di ragazzi castiglionesi che al tempo del tuo primo arrivo avevamo poco più di 10 o 12 anni, sei stato e resterai sempre e solamente Antonio, senza titoli o qualifiche di alcun genere. Solo Antonio, quasi come un fratello maggiore, anche se a quei tempi molto maggiore, che hai saputo indirizzarci verso quei valori di amicizia, solidarietà ed altruismo che a quell’età, per noi, poteva essere difficile crearsi da soli.
Sin da subito, nelle tue prime e continue attività nella Parrocchia di Castiglione sei stato un grande innovatore, spesso con quel pizzico di imprudenza nel fare le cose senza la quale sarebbe stato impossibile fare tutto ciò che hai fatto.
Dopo aver conquistato la fiducia della comunità, e non ultima quella delle nostre famiglie, hai ribaltato su di noi la tua fiducia: responsabilizzandoci e coinvolgendoci in cose che a quei tempi erano fuori da ogni schema, fino ad allora, vissuto nelle piccole Parrocchie montane.
Ci hai messo a disposizione dei locali della canonica per creare un piccolo circolo/ritrovo, completamente gestito da noi stessi, cioè da ragazzini poco più che dodicenni qualcosa di simile, ma forse meglio di ciò che altrove si chiama oratorio.Hai trovato molteplici occasioni per aggregarci: i tornei di pallavolo nel cortile della Parrocchia, le gite culturali, le feste di capodanno nei locali del teatrino, la creazione del gruppo “cantori”, a cui noi davamo tanta importanza perché ci faceva sentire qualche cosa di più che essere dei piccoli chierichetti. Essere un “cantore” ci permetteva, nelle nostre tuniche bianche, di stare ai lati dell’altare durante la Messa, o di camminare davanti alle processioni ad interpretare quei canti liturgici che con tanta passione ed altrettanta fatica ci insegnavi.Ma tu hai sempre avuto anche un altro grande pregio: la facilità manuale nel fare le cose, qualsiasi cosa (anche l’altare in ferro usato per tanti anni in questa chiesa era opera tua).Anche in questo ci hai sempre coinvolti e guidati. Con te siamo riusciti ad allestire le sfilate di carnevale creando carri allegorici tanto improbabili quanto belli. A fare i primi presepi con figure in movimento. Ti abbiamo seguito nella creazione e gestione di quella “quasi” officina meccanica che, per alcuni di noi, è stato il primo approccio con il vero mondo del lavoro.Per tutto questo, per noi e per tutta la comunità di Castiglione, sei certamente stato un precursore nell’organizzare, a quei tempi e con quei pochi e modesti mezzi a disposizione, quello che adesso sono diventate le normali attività ricreative legate ad una Parrocchia con oratorio.
Poi ci hai dovuto lasciare, hai dovuto seguire ciò che ti veniva comandato. Allora abbiamo sofferto! E’ difficile condividere qualche cosa che non si capisce e che allora ci sembrava fatto solo a nostro dispetto.Adesso, conoscendo ciò che hai fatto negli incarichi che tempo per tempo ti sono stati assegnati, ci rendiamo conto che anche nel tuo andare via sei stato una grande persona. Hai seguito una Parrocchia dove ancora oggi tutti i parrocchiani ti hanno nel cuore. Con loro hai creato una Onlus che in questi ultimi 30 anni, con i suoi tanti volontari, ha finanziato e portato a termine decine di progetti nei villaggi più emarginati del mondo.Sei stato responsabile nell’organizzare e spedire decine di container con aiuti indirizzati alle Missioni Cattoliche di tutto il mondo. Sei andato tu, personalmente e per tantissime volte, nelle Missioni Africane a seguire progetti che con tanta fatica eri riuscito a finanziare e che ti stavano tanto a cuore.Comunque, anche se lontano non ti avevamo mai dimenticato.
Qualche anno fa sei tornato a Castiglione per ricoprire incarichi parrocchiali e ci siamo così ritrovati, noi adulti e tu un po’ più in là con gli anni e gli acciacchi, a parlare del passato e di tutte quelle belle cose fatte assieme.Però tu, non contento di quanto eri riuscito a fare con noi e per noi nei lontani anni sessanta, scherzando scherzando sei riuscito a coinvolgerci di nuovo, noi ragazzini di allora con tutta la comunità castiglionese di adesso, in una delle attività che ultimamente più ti stava a cuore, il volontariato per le Missioni Africane.Alla fine, oltre a coinvolgere tutta la comunità nella raccolta dei fondi per portare a termine il progetto che ti eri posto, sei riuscito, cosa impensabile e tantomeno realizzabile senza di te, a portare alcuni di noi in uno sperduto villaggio nella foresta equatoriale congolese per aiutare il Parroco italiano di quella Missione a costruire un piccolo edificio da adibire a classe per la scuola elementare e ad insegnare all’intera nostra comunità i valori della solidarietà e della carità cristiana.
Adesso ci hai lasciati, ma è come se fossi ancora tra di noi perché a ricordarti ci sono tutte quelle cose che hai fatto, alcune visibili da tutti altre ben radicate nella nostra mente, ma soprattutto nel cuore.
Ora chissà cosa starai facendo, quali compiti ti avranno assegnato, ma tu non hai niente da temere, sai fare tutto….però trova un po’ di tempo per intercedere per noi e per tutti i ragazzi che hai aiutato a crescere.
Perciò ti ringraziamo con tanta riconoscenza e affetto.
Ciao Antonio
Gianni Lupi
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