Madagascar 2023
2023 - Madagascar |
Dati generali |
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Allegati |
Periodo: ottobre 2023 Luogo: Madagascar Richiesto da: Suore francescane dell'Immacolata di Palagano |
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17 - 31 ottobre 2023. Quattro volontari (Giulio, Daniele, Tomek e Davide) hanno eseguito lavori di manutenzione idraulica ed elettrica nelle case della missione delle suore francescane di Palagano. Hanno lavorato nella Casa di Antananarivo (riparazione impianto acqua calda panelli solari, riparazioni impianto elettrico), nella fraternità di Analavuka (acquisto e sostituzione dell'inverter e delle batterie di accumulo dell'impianto elettrico fotovoltaico, riparazioni / manutenzione dell'impianto elettrico della casa, manutenzione dell'impianto solare per la produzione dell'acqua calda, manutenzione dei pozzi e depositi di acqua), nella casa di Ambohimandroso (manutenzione impianto elettrico, impianto elettrico nella sala di informatica della scuola), nel Noviziato (impianti elettrici), a Casa Betania (lavori idraulici), ad Ampahimanga (manutenzione panelli solari). Nel contempo sono stati valutati i futuri interventi in previsione dell'invio di un altro gruppo di volontari all'inizio del 2024. Le diverse case necessitano di costanti interventi di manutenzione, soprattutto per quanto riguarda l'impiantistica elettrica ed idraulica; interventi che hanno subito un arresto di alcuni anni causa la pandemia da Covid-19. |
VISITA LAMPO: INCORAGGIARE ED AIUTARE Suor Teresa Fontana Noi suore italiane e malgasce ci siamo chieste molte volte, aspettando il piccolo gruppo palaganese, guidato dal presidente della Associazione Scilla e dal Parroco, quale fosse lo scopo di questa visita in Madagascar. Di solito ci veniva dato un programma ben definito di esperienza missionaria spirituale o di lavoro. Per il momento non c’era nulla di previsto se non la data di arrivo, quella del rientro in Italia e la raccomandazione di fare l’elenco delle cose da portare, per riempire otto valigie. Questa fu l’occasione per noi di scoprire le necessità delle nostre case, non avevamo bisogno di architetti e di esperti in edilizia, ma di manutenzione per mantenere efficiente quello che la S.C.I.L.L.A., con i suoi volontari, ci aveva aiutato a realizzare. C’erano lavori urgenti soprattutto di idraulica e di elettricità, per risolvere gravi problemi in capitale e nella fraternità di Analavoka, a 650 km dalla capitale, dove i 300 alunni e la comunità mancavano di acqua e di luce, quest’ultima necessaria per aggiornamenti e lavori didattici. Mandato l’elenco avemmo la conferma che si poteva realizzare, nel tempo del loro soggiorno, il lavoro più urgente ed anche vedere e studiare meglio il da farsi in tempi successivi, perché si potesse fare ed insegnare una manutenzione delle realtà esistenti, aggiornando il sapere degli operai a servizio delle missioni. Dal primo giorno di permanenza tra noi ci siamo rese conto che lo stile della S.C.I.L.L.A. non era cambiato. Subito si sono resi disponibili e messi al lavoro per le riparazioni richieste, ma soprattutto hanno cercato di farci notare con pazienza ed humor le nostre incompetenze ed errori. Nello stesso tempo però ci incoraggiavano a prepararci per affrontare meglio i problemi e le difficoltà della vita caotica della capitale, della solitudine e disagi di vivere come la gente, isolate e lontane da tutti gli aiuti materiali e spesso spirituali. Credo siano stati facilitati a capirci dall’esperienza di ore trascorse incanalati nei sensi unici della capitale, sotto il sole rovente ed un traffico caotico e disordinato, solo per passare da un magazzeno all’altro e cecare il materiale mancante. Che dire poi del lungo viaggio verso Analavoka! Su strada nazionale ridotta a gimkana, ad una sola corsia e frequentata da tir enormi? Resterà nella memoria di tutti noi il viaggio al sud. Partenza da Tananarive alle 14, sosta ad Ambohimandroso, per riprendere la strada alle 3 di notte; volevamo essere ad Analavoka la sera, in realtà, dopo 500 km di "gimkana" e 50 di pista, arrivammo alle 11 di notte. Gli spaghetti preparati dalle suore ci aiutarono a dimenticare la fatica, contenti di potere riposare e lavorare per dare luce e acqua. Ma il Signore voleva farci capire che la frase "pperché non si danno da fare?" o "hanno la camicia troppo stretta" ripetuta anche da chi dona fatica e tempo, è ingiusta. Noi ci eravamo procurati tutto, in realtà mancava il pezzo necessario, ma eravamo a 650 km dal negozio dove acquistare il pezzo mancante… Che grazie sentito rivolgemmo al Signore quando la domenica potemmo dire missione compiuta. Nella Messa quanto fervore nel ringraziare il Signore per i talenti dati ai nostri quattro volontari esperti nell’informatica, elettricità ed idraulica, per la generosità di chi aveva portato durante la notte il pezzo di ricambio fino a Hiosy, per Rado e Daniele che si erano assorbiti 100 km di pista… Grazie per tutto quello che avete fatto e della testimonianza di servizio, di semplicità e di adattamento paziente. Grazie per quello che siete stati capaci di trasmettere : un amore gratuito che si accontenta di un sorriso e di una preghiera riconoscente. Grazie padre Antonio! La S.C.I.L.L.A. (nuova generazione) vive di te. |