Scuole di Kipanzu
2010 - Congo |
Dati generali | Allegati | |
Inizio: 2010 Luogo: Congo Richiesto da: Don Narcisse Kabeya Makweta
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"Ho un sogno, I have a deream, J’ai un reve: piantare una stella in mezzo al bosco di Kipanzu per accendere una luce e sconfiggere le tenebre dell’ignoranza e l’analfabetismo..."
Don Narcisse, sacerdote della diocesi di Popokabaka nella Repubblica Democratica del Congo (ex-Zaire) ha, durante i suoi studi in Italia, collaborato in diverse parrocchie della diocesi di Modena (Spezzano, San Pio X, San Cesario, Formigine e Palagano). Tornato nel suo Paese insegna filosofia e teologia nei seminari maggiori Saint Augustin in Kalonda e Saint Cyprien in Kikwit nella provoncia di Bandundu. Don Narcisse ha un sogno: ricostruire le due scuole (primaria e secondaria) e, magari, l’abulatorio medico, a Kipanzu, il suo paese natale e dove ha studiato da bambino. Don Narciso vuole costruire le scuole in materiale duraturo (mattoni, cemento, lamiera) ed attrezzarle in modo da poter consentire ai ragazzi di studiare in buone condizioni. Infatti, oggi, i bambini di Kipanzu studiano in un ambiente scomodissimo: aule senza banchi, senza lavagna, senza cattedra; le pareti sono in legno e fango che si distruggono rapidamente sottol’effetto delle piogge tanto che quando piove bisogna interrompere le lezioni e mandare i bambini a casa. Alcune donazioni ricevute nelle comunità dove don Narcisse ha prestato il suo ministero e da un gruppo di amici di Baggiovara hanno permesso di dare inizio ai lavori. Sono state gettate le fondamenta di due costruzioni (tre aule ciascuna) della scuola secondaria. Di una costruzione e iniziato l’innalzamento delle pareti. Ora i lavori, causa esaurimento dei fondi, sono fermi. L’associazione S.C.I.L.L.A. ha deciso di collaborare alla realizzazione di questo progetto condividendo in pieno la riflessione di don Narcisse: "Le vittime innocenti della guerra e dello sfruttamento in Congo sono sprattutto i bambini e le donne. La guerra giusta di cui c’è bisogno in Congo è quella contro l’ignoranza, frutto dell’analfabetismo". |