Silos ad Ampahimanga
1994 - Madagascar |
Dati generali | Allegati | |
Inizio: 1994 Fine: 1994 Luogo: Madagascar, Ampahimanga Richiesto da: Suore francescane dell'Immacolata di Palagano (MO)
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30 giugno 1994. Inaugurazione di 8 silos costruiti per lo stoccaggio del riso coltivato da contadini locali riuniti nella associazione "Reny fanilo" ("Mamme luce"). Il progetto è stato realizzato grazie all'impegno dell'azienda Agritec di Calvisano (Brescia). Una gara di
solidarietà cristiana Riflessione
di padre Antonio Capitanio Negli anni
1991, 1992 e 1993 in Madagascar, ad Ampaimanga, missione animata dalle
suore francescane di Palagano, l’associazione SCILLA era molto impegnata
nella realizzazione di vari progettiI: acquedotti, scuola, campanile
della chiesa grotta della Madonna, installazione pompa Ariete (pompa
mossa dalla forza stessa dell’acqua) per dare l’acqua alla scuola,
panelli solari per l’acquia calda, ecc... Durante la
realizzazione di uno di questi progetti, era in corso la raccolta del
riso, il principale prodotto del lavoro degli abitanti. Era anche il
momento della vendita del riso. Conoscendo un po’ i metodi della
compravendita (chi stabiliva il prezzo era il compratore, non il
venditore) ho chiesto quanto ricevevano dai compratori, in quell’anno,
per un chilo di riso. Mi risposero "4 ariari" (moneta locale). I contadini,
non potendo conservarne tanto, erano costretti a venderlo e in seguito,
a ricomperarlo per il nutrimento della famiglia. Domandai ancora: quanto
costa al chilo, quando lo ricomperate? "400 ariari circa", fu la
risposta. Nei giorni seguenti, parlando con le suore e con il sindaco di
Ampaimanga, domandai perché non costruivano un deposito per conservare
il riso necessario al villaggio. Mi risposero che non avevano i mezzi né
il denaro, per fare un’opera adatta allo scopo. Tornati in Italia, era
impossibile non parlarne con i volontari e con gli amici e uno, esperto,
parlò dei silos che sono usati anche nelle nostre campagne. Suggerì
anche un’industria che li produceva, l’Agritec di Calvisano (Brescia).
In seguito ad un colloquio, la soluzione parve adatta e si fece un
accordo per otto grandi silos, completi di coclea per caricare il riso
nei silos; sarebbero stati pagati 14 milioni di lire italiane, con una
condizione: dovevano essere costituiti da pezzi smontati per facilitare
la spedizione nei conteiners. Come trovare
il denaro necessario? Parlando
dell’iniziativa, don Giancarlo, il parroco di San Gerrvasio D’Adda
(Bergamo), propose di fare la quaresima missionaria, in parrocchia, per
quell’anno, con questa finalità. Per Pasqua vennero raccolti i 14
milioni di lire. Nel frattempo
L’Agritec aveva preparato i silos da spedire. Ricevuta la
notizia che erano pronti, fu chiesto all’Agritec, di poter mandare da
loro qualche volontario per imparare a montare i vari pezzi dei Silos,
una volta giunti a destinazione. "E se andassimo noi a fare il
montaggio?" fu la sorprendente risposta, che venne accettata ben
volentieri. I soldi per
il pagamento dei silos erano già disponibili e pronti per la consegna.
Venne però un’altra sorpresa: "Ce li darete al nostro ritorno". Dopo aver
spedito i containers, preparati i documenti e fatte le debite
vaccinazioni, partirono per il Madagascar il titolare dell’ Agritec,
Floriano Zappettini, la sua signora Adriana Stagnoli e don Angelo Mosca,
della diocesi di Brescia. Ultima lieta sorpresa. Al
loro ritorno, dopo aver terminata l’opera e contenti dell’esperienza
fatta, rinunciarono anche ai 14 milioni di lire perché gli abitanti di
Ampaimanga, che portavano il riso per riempirli, non restassero senza
quei pochi soldi che avrebbero potuto ricavare dalla sua vendita e così
hanno potuto continuare a provvedere alle urgenze delle loro famiglie. |